Sei Armatore di un "Segugio"? Unisciti alla nostra piccola flotta! - Are you a "Segugio" owner? Join us! :)

mercoledì 10 febbraio 2010

La...culla di Peterpan


      Pino Cicione e Roberto Pasquinelli (Peterpan), che ringraziamo, hanno realizzato per noi un reportage sull'invaso del loro Segugio. In effetti questa culla ha diverse interessanti particolarità; ma lasciamo che siano loro stessi a parlarcene..... 

      Ci sono due scuole di pensiero: alcuni pensano che la barca, come i pesci, debba stare sempre in acqua; altri ritengono che sia meglio, ogni tanto, tirarla in secco. Nel nostro caso la scelta è obbligata in quanto nei mesi autunno-invernali il porticciolo di Numana non è in sicurezza. Molti armatori trasferiscono la barca in porti vicini come Ancona o Civitanova Marche, altri invece la tirano in secco.

     Se non si è proprietari di un invaso, bisogna prenderne uno in locazione e poi portarlo via con un camion con relativo costo del trasporto. L’invaso che presentiamo è stato realizzato da un nostro amico, armatore di un Gran Soleil 34, che però lo teneva inutilizzato da molto tempo in un garage e ce l’ha gentilmente regalato.

     Questo invaso ha l’enorme vantaggio di poter essere montato o smontato in circa mezz’ora; può essere facilmente trasportato su un bagagliaio d’auto o all’interno di una station wagon. 









      Ci sono 4 pezzi che misurano 4 m. l’uno e questo può rendere un pò difficile il trasporto; pertanto abbiamo deciso che a fine rimessaggio taglieremo ciascuno di questi pezzi in due parti di 2 m. predisponendo una staffa lineare (anziché ad angolo come quelle già montate) e relativi fori di fissaggio.

      L’ invaso ben si adatta a barche dagli 8 ai 12 m. e con pescaggio sino a 2 m.; le staffe sono regolabili in altezza e così si può invasare una barca anche di baglio 2,70 m. In parte e’ stato zincato, la parte restante sarà presto completata. Non è eccessivamente pesante, ogni singolo pezzo può essere trasportato da una sola persona, anzi se ne trasportano facilmente più d’uno; in totale sono 24 pezzi.

                                                

      Le staffe con gli snodi dove poggia la barca, sono ricavate da bracci di auto rimediati da sfasciacarrozze. In sintesi, l’invaso e’ molto sicuro, robusto , smontabile, facile da trasportare, di facile montaggio e di facile realizzazione con una spesa di materiale di circa 300 - 400 euro.

      Le nostre doti da disegnatore non sono un eccellenti, comunque l’invaso misura 2 x 4 m., i profilati della base, a sezione quadrata, sono  da 7 cm mentre i tubi hanno un diametro di 6 cm con altezza di 1,60 m.

     




   

       Nelle foto si nota l’assenza dell’elica in quanto l’area antistante al porticciolo è priva di sorveglianza e di manilunghe ce ne sono dovunque!

       Roberto e Pino


6 commenti:

  1. Bella realizzazione, soprattutto pratica per chi ha necessità di tenere la barca a terra per lungo tempo. Come sono stati adattati alla bisogna gli snodi dei semiassi delle auto?

    RispondiElimina
  2. Pensa ad un'articolazione(coxo-femorale) dell'anca, tagli il femore e fai rimanere testa e collo del femore. Scherzo!! Sono stati presi i giunti di semiasse, tagliati da una parte, sulla parte dello snodo e' stata saldata una piastra metallica e sopra ancora fissata una tavoletta di legno a contatto con lo scafo.Ci vorrebbe una foto di un semiasse, la inviero'.Ciao Pino

    RispondiElimina
  3. Interessante la realizzazione ma, secondo me, (puo darsi anche sia un effetto ottico) sembra che la barca non sia ben appoggiata. Vedo dalla seconda foto che i puntelli sono troppo vicini fra loro: io allargherei un po di più la base portandola a 2,80 cosi da abbracciare meglio le fiancate.

    RispondiElimina
  4. In effetti....devo dire che ha dato anche a me la stessa sensazione e anche io ho pensato ad un effetto ottico. Certamente Pino e i suoi amici avranno fatto le cose per benino ma un ulteriore controllo non guasterebbe affatto ;o)

    RispondiElimina
  5. Se si osserva bene la prima foto, le staffe di prua sono piu' alte di quelle di poppa, cio' unitamente al peso della barca, non dimentichiamo +di 28 qt, dovrebbero rendere stabile la barca nell'invaso. Anche le barche vicine hanno invasi che si fermano molto sotto l'opera viva. La seconda foto dall'alto, indubbiamente fa sembrare l'invaso stretto. In questi 3 mesi di vento ce n'e' stato. salirci sopra l'abbiamo fatto , facciamo scongiuri!!!

    RispondiElimina
  6. Non sembra possibile ma qull'ivaso ha sostenuto per anni una imbarcazione di 6500 kg quindi ben più grande del Classis. In Francia per sorreggere le imbarcazioni fuori dall'acqua usano solo dei puntali con cunei, strutture ben più cedevoli dell'invaso in questione. In questo tipo di invaso i punti nevralgici di sostegno risultano legati tra di loro. Tecnicamente l'imbarcazione per cadere dovrebbe ruotare su se stessa e scavalcare il baricentro dell'area di appoggio dell'invaso stesso!
    Buon vento ............

    RispondiElimina