Belardi e Verlicchi hanno fatto proprio un bel lavoro nella progettazione degli interni del Segugio.
A prua troviamo la classica cabina a "V" con due cuccette sotto le quali sono collocati i serbatoi dell'acqua e due comodi gavoni di stivaggio. Una luce di cortesia serve ciascuna cuccetta.
L'aerazione è garantita da un ampio passauomo che si apre in coperta nel triangolo di prua.
Il bagnetto è passante (separato dalla cabina di prua e dalla dinette da due porte) con lavabo e stipetti sulla sinistra e WC a dritta. Dietro il WC si trova un vano utile, ad esempio, per riporre le cerate bagnate o detersivi e bacinelle. Alcuni Segugi hanno nel bagnetto due oblò circolari apribili oltre al funghetto di aerazione centrale.
Il quadrato è ampio ed accogliente; al centro troviamo il classico tavolo apribile e le due panche contrapposte sotto e dietro le quali ci sono degli ampi stivaggi. Le panche sono naturalmente due comode cuccette e quella di dritta è trasformabile in un letto da una piazza e mezzo.
La sentina, poco profonda, è divisa in settori coperti da pannelli in mogano con inserti in acero. E' in genere asciutta ed è funzionale per riporre, ad esempio, le bottiglie di vino da tenere in fresco :o)
La cuscineria originale era a piccoli quadretti sui toni del nocciola ma a distanza di tanti anni sono certamente rari i Segugi che ancora la possono sfoggiare.
Subito sulla dritta entrando dal tambuccio troviamo la zona cucina con due fuochi (con possibilità di avere il forno), il lavello circolare della Alpesinox (!) e il frigo a porta frontale. La cucina è provvista di diversi vani per riporre le stoviglie, pentole e utensili vari.
Dalla parte opposta alla cucina troviamo il tavolo da carteggio e la zona strumentazione. Purtroppo non esiste un sedile dedicato al carteggio e questa funzione dovrebbe essere svolta dalla cuccetta di navigazione.....
Gli interni sono in mogano naturale con inserti in paglia di vienna che si dimostra un materiale inaspettatamente "marino" e molto gradevole. Le parti in resina sono di colore verde che, superstizione a parte, risulta un gradevole abbinamento col mogano.