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giovedì 25 febbraio 2010

CARPE DIEM

      Il nostro porticciolo virtuale riservato ai Segugi si arricchisce oggi di un nuovo gradito ospite; diamo volta alle cime d'ormeggio e salutiamo CARPE DIEM, Segugio n° 82 del 1979, Armatore Marco Stellin che con i suoi 32 anni si candida come il più giovane armatore del blog.

      Carpe Diem è ormeggiata al Circolo Nautico Caposele in località Vindicio a Formia in provincia di Latina.

     

      Ad una osservazione d'insieme notiamo che Carpe Diem è dotata di un'ampia plancetta di poppa con scaletta da bagno integrata; le antenne del VHF e del GPS sono fissate su due pali al pulpito di poppa. Non manca il porta canna con la traina filata di poppa, non si può mai sapere... :o)


Vediamo a riva la randa steccata , dotata di Lazy Jack/Bag, e il genoa con taglio triradiale. Osserviamo in coperta la presenza del Tread Master originale e di oblò apribili sia nel WC che nella zona carteggio.


      In pozzetto, dove facciamo la conoscenza della co-Skipper signora Stellin, notiamo la bussola da navigazione e l'inclinometro.

      Nell'immagine scattata verso poppa, vediamo Marco alla barra e osserviamo, anche da questa angolazione, quanto sia ampia la plancetta sulla quale sta, beatamente seduto sopravento, un passeggero.

      Scendiamo adesso sotto coperta e vediamo il quadrato con la cuscineria rivestita di tessuto azzurro; sulla paratia, un quadro con i classici nodi marinari, l'orologio ed il barometro. 

        La zona cucina ha la sistemazione classica e nella cabina di prua si fa notare il motore del verricello elettrico. Se volesse dissimulare questo aggeggio non proprio estetico, Marco potrebbe avvalersi della bella soluzione attuata su ILA.


       Abbiamo anche due immagini di Carpe Diem sull'invaso; vediamo un dettaglio dell'elica bipala Max Prop che, scrive Marco, ha migliorato le prestazioni a vela della barca.





Ed ecco una simpatica immagine di una festicciola a bordo con amici e piccoli ospiti. Per ultima cosa leggiamo cosa scrive Marco di sé e della sua amata barca:

Ho 32 anni, sono dott. Commercialista ma non esercito la professione in proprio; in particolare lavoro per una società di consulenza aziendale.
La mia passione per la vela nasce sin da ragazzino con un primo corso di vela a Formia intorno ai 12 anni seguito poi da passione per il wind surf coltivata da autodidatta. Ricordo che da bambino amavo passeggiare per i porti turistici ed ammirare le barche sognando di averne un giorno una.
Carpe Diem è la mia prima barca; l'ho acquistata (per dirla tutta il finanziatore e' stato il buon vecchio papa' con il quale condivido questa bella esperienza) da un signore romano che la teneva ormeggiata a Gaeta e ne sono innamorato pero' soffro perché mi piacerebbe vederla perfetta e splendente. La barca è perfettamente navigante e ben funzionante in tutte le sue parti. Forse a livello estetico dimostra un po' gli anni soprattutto a causa del Tread Master che andrebbe sostituito.
Il mio sogno e' che mia figlia si appassioni alla vela e al mio Segugio in modo da poter trascorrere felici vacanze tutti insieme in mare.

Cosa dirti ancora, caro Marco? Benvenuto fra noi con l'augurio di cuore che il tuo bel sogno si realizzi pienamente. Buon Vento!

venerdì 19 febbraio 2010

Stasera....si cena in pozzetto!


      Credo che sarete daccordo con me, uno dei grandi piaceri che la barca ci offre è quello di poter gustare una buona cenetta in pozzetto, magari stando placidamente all'ancora in una rada tranquilla, di fronte ad un magico tramonto e con la giusta compagnia...che meraviglia!

      "Ingrediente" non certo indispensabile ma assai utile per potersi godere questo piacere è il tavolino da pozzetto. 

      Questo elemento d'arredo, per essere funzionale, deve avere alcune caratteristiche irrinunciabili. Deve essere sufficientemente grande ma, al tempo stesso, non troppo ingombrante o pesante per poter essere stivato con facilità; deve essere semplice da montare e smontare e, naturalmente, una volta montato deve essere ben stabile.

      L'amico Pino Cicione mi ha inviato alcune foto del tavolino in dotazione al suo Peterpan. Non è chiaro se fosse un optional offerto dal Cantiere oppure la realizzazione di un precedente armatore. Starà a voi, eventualmente, chiarire questo dubbio.

      Come possiamo vedere dalle foto, il tavolo è fissato alla barca da due cilindretti che si incastrano nei rispettivi bicchierini situati nella parte superiore dello specchio di poppa.



     

     



      Il piede, ripiegabile, si incastra con lo stesso sistema al coperchio del vano motore.

     Questo tavolino è davvero molto carino e certamente rispetta le caratteristiche viste precedentemente. Tuttavia, se mi è concessa una critica, trovo che il sistema di aggancio ha lo svantaggio di dover praticare tre fori sulla barca per sistemare i bicchierini.

      La mia Dangi Blu era sprovvista del tavolino da pozzetto e, non volendo rinunciare alle suddette cenette di fronte al tramonto, ho dovuto fare ricorso a tutte le mie scarse doti di bricoleur per realizzare il tavolo che qui vi presento.

Materiale occorrente:

- una tavola di buon compensato marino di cm 60 x 105, dello spessore di cm 1,5

- due listelli in mogano a sezione rettangolare 

- due angolari in acciaio inox 

- due piastrine inox per incastro (non conosco il nome tecnico...aiutatemi voi)

- un tubo in acciaio inox

- una base inox per il tubo

- viti inox autofilettanti di varia misura

- un piedino in gomma

- due fermatubi in plastica

- carta abrasiva fine e impregnante per legno 

Realizzazione:

      La realizzazione è piuttosto semplice e necessita di pochi banali attrezzi che tutti abbiamo in barca o a casa.

      Innanzitutto occorre posizionare le due piastrine all'interno dello specchio di poppa tenendo conto dello spessore della tavola e dei listelli. La distanza fra le due piastrine è di 42,5 cm.

      Prepariamo la tavola arrotondando gli angoli anteriori e il lato posteriore in modo che accompagni la curvatura dello specchio di poppa. Fissiamo i listelli alla tavola e su questi gli angolari tenendo conto, naturalmente, della distanza delle piastrine nelle quali dovranno incastrarsi perfettamente.



     




       A questo punto fissiamo la base portatubo e facciamo delle prove per individuare la lunghezza del tubo che consenta, col piedino di gomma montato, di mantenere orizzontale il nostro tavolo.

      Una volta che tutto l'insieme risulta perfetto, possiamo rimuovere la base porta tubo e gli angolari e passare alla verniciatura del tavolo che effettueremo, dopo aver ben levigato con carta abrasiva di varia grana, con alcune mani di impregnante e una finitura che può essere lucida o satinata secondo il proprio gusto personale.

Tempo di esecuzione: diciamo che fra varie prove e la realizzazione vera e propria, mi sono servite alcune giornate ma tenete presente che lavoravo nei ritagli di tempo e, come ho detto, non ho grande manualità. 

Costo: se non ricordo male, all'epoca spesi circa 60.000 delle vecchie buone Lire 

      Il tavolo risponde abbastanza alle caratteristiche ideali viste in precedenza. L'unico neo è, se vogliamo, il peso che sarebbe potuto essere inferiore utilizzando una tavola e dei listelli leggermente meno spessi. Un vantaggio, credo non trascurabile, è che non è necessario praticare fori nella barca, tranne quelli per fissare le piastrine con 4 vitine.

     Inoltre è abbastanza grande ma facilmente stivabile e si monta e si smonta velocemente da soli

      Il suo posto a bordo di Dangi Blu è nel cuccettone di poppa sistemato di taglio e ben incastrato con un tacco di legno incollato al cielino.

       Il tavolo accoglie comodamente quattro persone e per noi che siamo tre è più che sufficiente. Quando ospitiamo amici, sistemo una tavola a ponte fra le panche del pozzetto in modo da creare un'altra seduta sul lato anteriore del tavolo. Se poi si è proprio in tanti, ci si sparpaglia un pò per tutta la barca... con i piatti in mano e tanta allegria :o)

       Buon lavoro e buon appetito! ;o)

 

mercoledì 10 febbraio 2010

La...culla di Peterpan


      Pino Cicione e Roberto Pasquinelli (Peterpan), che ringraziamo, hanno realizzato per noi un reportage sull'invaso del loro Segugio. In effetti questa culla ha diverse interessanti particolarità; ma lasciamo che siano loro stessi a parlarcene..... 

      Ci sono due scuole di pensiero: alcuni pensano che la barca, come i pesci, debba stare sempre in acqua; altri ritengono che sia meglio, ogni tanto, tirarla in secco. Nel nostro caso la scelta è obbligata in quanto nei mesi autunno-invernali il porticciolo di Numana non è in sicurezza. Molti armatori trasferiscono la barca in porti vicini come Ancona o Civitanova Marche, altri invece la tirano in secco.

     Se non si è proprietari di un invaso, bisogna prenderne uno in locazione e poi portarlo via con un camion con relativo costo del trasporto. L’invaso che presentiamo è stato realizzato da un nostro amico, armatore di un Gran Soleil 34, che però lo teneva inutilizzato da molto tempo in un garage e ce l’ha gentilmente regalato.

     Questo invaso ha l’enorme vantaggio di poter essere montato o smontato in circa mezz’ora; può essere facilmente trasportato su un bagagliaio d’auto o all’interno di una station wagon. 









      Ci sono 4 pezzi che misurano 4 m. l’uno e questo può rendere un pò difficile il trasporto; pertanto abbiamo deciso che a fine rimessaggio taglieremo ciascuno di questi pezzi in due parti di 2 m. predisponendo una staffa lineare (anziché ad angolo come quelle già montate) e relativi fori di fissaggio.

      L’ invaso ben si adatta a barche dagli 8 ai 12 m. e con pescaggio sino a 2 m.; le staffe sono regolabili in altezza e così si può invasare una barca anche di baglio 2,70 m. In parte e’ stato zincato, la parte restante sarà presto completata. Non è eccessivamente pesante, ogni singolo pezzo può essere trasportato da una sola persona, anzi se ne trasportano facilmente più d’uno; in totale sono 24 pezzi.

                                                

      Le staffe con gli snodi dove poggia la barca, sono ricavate da bracci di auto rimediati da sfasciacarrozze. In sintesi, l’invaso e’ molto sicuro, robusto , smontabile, facile da trasportare, di facile montaggio e di facile realizzazione con una spesa di materiale di circa 300 - 400 euro.

      Le nostre doti da disegnatore non sono un eccellenti, comunque l’invaso misura 2 x 4 m., i profilati della base, a sezione quadrata, sono  da 7 cm mentre i tubi hanno un diametro di 6 cm con altezza di 1,60 m.

     




   

       Nelle foto si nota l’assenza dell’elica in quanto l’area antistante al porticciolo è priva di sorveglianza e di manilunghe ce ne sono dovunque!

       Roberto e Pino


venerdì 5 febbraio 2010

ILA

      Il Segugio mascherato...ha gettato la maschera! :o)

     Diamo un caloroso benvenuto a ILA, Segugio del 1983, e al suo Armatore Bruno Masula che ha simpaticamente risposto al nostro invito. Ila fa parte del naviglio della LNI di Pozzuoli dove ha l'ormeggio e naviga nello splendido scenario del golfo di Napoli.  
           Osserviamo Ila (a proposito... Ila nel senso di ranocchia?:o)): a poppa è applicato uno spoiler che presenta, oltre alla scaletta da bagno, due sedute laterali e due gavoni con i rispettivi tappi stagni.

      In pozzetto notiamo le sedute in teak, la bussola, l'inclinometro, la staffa del GPS e uno strumento coperto (Eco? Log? altro?).

      Il Tread Master della coperta è quello originale marrone; sulla copertura del tambuccio si trova un piccolo pannello solare e, a poppavia dell'albero, la zattera di salvataggio.

 Osserviamo che in questo esemplare il wc non ha gli oblò e la fenestratura frontale è stata sostituita da un pannello opaco.


      Passiamo sottocoperta e vediamo, nella cabina di prua (rivestita in legno), un'interessante soluzione per nascondere il motore del verricello elettrico.

     





      In quadrato notiamo la cuscineria ricoperta con delle fodere che richiamano il tessuto originale a quadretti nocciola. Il cielino del tambuccio ha un'imbottitura stile chesterfiel utile per attutire le capocciate :o)


      L'angolo cucina è dotato di un funzionale oblò apribile, oltre che di comodi dispenser per sapone liquido e bicchieri di plastica!

      La zona carteggio merita un momento di riflessione perchè troviamo una soluzione inedita e molto ardita. 

      Il tavolo è stato sostituito da un piano apribile di dimensioni ridotte, sul quale certamente non si può spiegare una carta nautica (cosa che si può comunque fare sul tavolo della dinette), ma in questo modo il cuccettone di poppa può essere utilizzato come seduta. Sarà interessante sentire da Bruno le sue osservazioni su questa soluzione.

      In questo angolino, oltre al rivestimento in legno e diversi vani porta oggetto, vediamo il VHF (forse anche una radio SSB), il carica batterie e diversi altri strumenti che Bruno potrà illustrarci.

       

   

 Complimenti e benvenuti a Bruno e alla sua Ila!  

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      Cari Amici, con l'arrivo di Ila abbiamo raggiunto il traguardo dei 10 Segugi nella nostra piccola flotta; permettetemi di esserne orgoglioso!

      Desidero semplicemente ringraziare ciascuno di voi per aver voluto condividere con me questa piccola avventura iniziata solo poco più di due mesi fa.  

        Grazie a tutti e....alla via così! :o)

                 Sergio

martedì 2 febbraio 2010

Un Segugio... mascherato! :o)

        Ci siamo,  è arrivato il Carnevale! :o)

        Per le strade già si vedono gruppetti di bambini che sfoggiano allegramente maschere colorate di ogni tipo e nell'aria aleggia un invitante profumo di zeppole calde, appena fritte.

        Ebbene, in tema di maschere e travestimenti voglio mostrarvi alcune curiose immagini che ho trovato navigando nel mare sterminato del Web.

       Si fa un pò fatica a riconoscerlo (a causa dello spoiler e del boma che sembra maggiorato) ma... alcuni dettagli sono rivelatori.

      Si, è proprio lui: un Segugio mascherato!!

        Il riuscitissimo costume è una via di mezzo fra un Drakkar vichingo e una Galea romana.

     Bisogna riconoscere che lo sconosciuto Armatore con i suoi amici si è dato molto da fare per realizzare questo simpatico e originale travestimento.

C'è voluto di sicuro tanto lavoro e una buona dose di sano e gioioso spirito carnevalesco. 







        In attesa, speriamo, che il Segugio mascherato voglia unirsi alla nostra flotta (sono già sulle sue tracce...), non possiamo fare altro che complimentarci con il suo simpatico Armatore e augurargli

                Buon Vento!!

AGGIORNAMENTO: Il mistero è stato svelato, leggi qui!